A Bologna un convegno sul ruolo AVIS nella scuola: c’eravamo anche noi!

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Il 4 Novembre presso l’Hotel Savoia Regency di Bologna si è svolto un incontro formativo organizzato dalla sede nazionale su AVIS & scuola, a cui hanno partecipato i nostri consiglieri Ilio e Lorenzo. La collaborazione tra l’Associazione e il Ministero dell’Istruzione è fondamentale per la diffusione e la promozione del dono del sangue nei giovani studenti, quindi è importante capire come innovarsi e sviluppare nuove strategie per svolgere al meglio l’attività che moltissimi sedi comunali, compresa la nostra, effettuano nelle scuole primarie e secondarie.
Nella giornata, che ha visto un ottima partecipazione numerica, dopo la presentazione iniziale del responsabile di AVIS scuola, si sono susseguiti gli interventi di vari professori provenienti da diverse zone della penisola, che hanno trattato argomenti differenti ma collegati tra loro dal fulcro dell’evento.
Il Prof. Gomez, titolare della cattedra di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università degli Studi di Macerata, tramite un’esposizione molto tecnica si è concentrato sul cambiamento dei modi di apprendere e sul disinteresse che è presente oggi nelle scuole, per cui è necessario investire nelle competenze e ripensare tutte le dimensioni scolastiche, i docenti devono informare e formare la mente, operare in maniera organica con loro è essenziale per raggiungere obiettivi comuni.
In seguito la Dr.ssa Milani, Presidente Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile, ha riportato le criticità presenti all’interno dello stesso servizio, sottolineando come esso sia un’importante esperienza di cittadinanza. Il Servizio Civile trova difficoltà ad entrare nelle scuole e per favorire questo aspetto è necessario formare gli insegnanti su cosa sia e sulle metodologie partecipative, con l’ottica di fare emergere il desiderio nei giovani di impegnarsi.
Successivamente il Prof. Tosolini, Dirigente Scolastico e Filosofo dell’educazione, ha esposto il forte legame tra scuola e territorio e la necessità di applicare all’interno di questi un modello di service-learning. I circoli didattici sono le case comuni dei giovani cittadini italiani, in cui si costruisce la propria persona, per questo va sviluppata un’appartenenza identitaria tramite apprendimento formale e informale. Parlando di cura, e quindi di donazione di emocomponenti, ha evidenziato come essa vada slegata dalla sola dimensione dell’aiutare fisicamente qualcuno, ma tali gesti devono essere compiuti anche in nome della solidarietà, per tessere legami sociali oggi sempre più scarsi.
Infine è stato possibile ascoltare i rapporti di alcune regioni sulla loro attività all’interno delle scuole, il confronto con essi insieme alla riflessione su tutti gli spunti precedentemente forniti dai vari ospiti sono materiale prezioso per perfezionare i numerosi incontri che ogni anno svolgiamo nei circoli didattici del territorio Marscianese e dei comuni limitrofi.

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