FAQ

Il mattino del prelievo è preferibile aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, tè/ o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici.

Cosa mangiare (e non) prima della donazione
Nelle 24 ore precedenti la donazione, è necessario assumere tanti liquidi e mangiare cibi con pochi grassi.
Questo ci permette di non pregiudicare la qualità delle componenti ematiche prelevate e non alterare gli esami del prelievo.
Il giorno della donazione è, infatti, possibile fare colazione con succhi di frutta poco o non zuccherati, thè e caffè, biscotti secchi (senza aggiunta di cioccolato o panna), pane semplice, fette biscottate.
È molto importante, invece, evitare di assumere tutti i latticini e alimenti a base di uova; allo stesso tempo, sono vietati anche insaccati, salse, fritture di qualsiasi genere, nonché alcolici.

A parte il breve periodo di riposo immediatamente successivo al prelievo ed il leggero ristoro, il donatore non deve svolgere attività o hobby rischiosi (per esempio guida di mezzi pubblici, uso di scale, lavoro su ponteggi, immersioni…) nelle 24 ore successive alla donazione. Nella giornata della donazione si consiglia di introdurre un maggior quantitativo di liquidi (es. acqua, succo di frutta, tè o latte, ecc.) per reintegrare quelli donati.

Inoltre, se il donatore ha maturato dubbi riguardo l’opportunità che il sangue che ha donato venga utilizzato, a maggior tutela della salute dei pazienti trasfusi è invitato a chiedere che la sua donazione venga eliminata. E’ necessario infine, sempre ai fini della tutela dei riceventi, che il donatore comunichi tempestivamente al personale della struttura trasfusionale eventuali malattie insorte nei giorni successivi la donazione, con particolare riferimento a malattie infettive.

Fori per orecchini, tatuaggi, piercing: tutte queste applicazioni al nostro corpo prevedono poi una sospensione delle donazione.
Quindi non è vero che non si può più donare se ci si fa un piercing: basta solo attendere il periodo di sospensione di 4 mesi.

  • 48 ore per cure di minore entità da parte di odontoiatra o odonto-igienista

  • 1 settimana dalla completa guarigione clinica per l’estrazione dentaria non complicata , la devitalizzazione ed altri interventi (es. implantologia) assimilabili ad interventi chirurgici minori.

  • 4 mesi nel caso di innesto di tessuto osseo autologo o omologo

I donatori devono avere a cuore la propria salute e quella delle persone a cui andrà il sangue donato: se per combattere un’infezione si prendono degli antibiotici, è necessario dare al corpo il tempo di smaltire il farmaco prima di poter donare.

15 giorni di sospensione dopo la fine dell’assunzione è il tempo richiesto, e l’ultima parola spetta sempre al medico trasfusionista.

Dopo aver effettuato una risonanza magnetica con mezzo di contrasto, occorre fare una sospensione di 15 giorni; nessuna sospensione se senza mezzo di contrasto.

L’ultima parola spetta al medico del centro trasfusionale: consigliamo di portare il referto dell’esame al momento della donazione.

Fino al 2005 le persone affette da questa malattia non potevano donare.

Con il D.L. 3 Marzo 2005 e con il D.L. 2 Novembre 2015 invece si conferma la possibilità di donazione per le persone celiache che seguono una dieta senza glutine.

La quota liquida del sangue viene ricostituita nell’arco di poche ore grazie a meccanismi naturali e di recupero che richiamano liquidi entro i vasi sanguigni; la quota corpuscolata (Globuli Rossi, Globuli Bianchi, Piastrine) viene ricostituita in tempi variabili a seconda della cellula considerata, comunque sempre in pochi giorni.

Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, è un dovere civico, è una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri, esalta il valore della vita, abbatte le barriere di razza, religione o ideologia e rappresenta uno dei pochi momenti di vera medicina preventiva.

È un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno. Pensa di essere tu al loro posto..

Grazie all’accurata selezione per un adulto sano la donazione di sangue non comporta alcun rischio. Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue: la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/- 10%. Tra una donazione di sangue intero e l’;altra devono trascorrere almeno 90 giorni.

La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile. I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.

La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia in virtù delle perdite legate alle mestruazioni le donne in età fertile possono effettuare solo un massimo di due donazioni di sangue intero l’anno.

Il monitoraggio costante della emoglobina, effettuata prima di ogni donazione, e del ferro, tutelano la salute delle donatrici. Le donne risultano essere particolarmente “adatte” alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sui globuli rossi ed il ferro.

Il segreto medico e la legge sulla “Privacy” che individua le “figure” responsabili al trattamento dei dati in questione assicura la massima discrezionalità e segretezza di tutti gli aspetti sanitari e dei risultati delle analisi effettuate

Il donatore di sangue, se lavoratore dipendente, ha diritto ad ottenere un permesso di lavoro per l’intera giornata in cui effettua la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa (art8, legge219/2005). Una volta effettuata la donazione il personale del servizio trasfusionale o dell’unità di raccolta dovranno fornirgli un attestato di avvenuta donazione che poi dovrà essere consegnato al datore di lavoro.

Gli aspiranti donatori, lavoratori dipendenti, che verranno ritenuti non idonei alla donazione, il permesso retribuito coprirà solo il tempo necessario all’accertamento dell’idoneità e alle relative procedure. La non idoneità alla donazione è certificata dal medico del servizio trasfusionale o dell’unità di raccolta e la certificazione andrà consegnata al datore di lavoro.

Il donatore periodico di sangue viene sottoposto, con cadenza annuale ad esami di laboratorio indicati nell’allegato IV, punto 6, del decreto 2 Novembre 2015.

Nell’Allegato IV parte B sono riportati gli esami obbligatori che si distinguono in esami da fare ad ogni donazione e annuali:

Ad ogni donazione il donatore deve essere sottoposto a:
Esame emocromocitometrico completo.
Esami per la qualificazione biologica del sangue e degli emocomponenti di seguito elencati:

  • HbsAg
  • Anticorpi anti-HCV
  • Test sierologico per la ricerca combinata di anticorpo anti HIV 1-2 e antigene HIV 1-2
  • Anticorpi anti-Treponema Pallidum (TP) con metodo immunometrico
  • HCV NAT
  • HBV NAT
  • HIV NAT
  • Fenotipo ABO mediante test diretto ed indiretto
  • Fenotipo Rh completo· Determinazione dell’antigene Kell e, in caso di positività dello stesso, ricerca dell’antigene Cellano
  • Ricerca degli anticorpi irregolari anti-eritrocitari


Il donatore periodico è sottoposto con cadenza almeno annuale ai seguenti controlli ematochimici:

  • Glicemia
  • Creatininemia
  • Alanin-amino-transferasi
  • Colesterolemia totale ed HDL
  • Trigliceridemia
  • Protidemia totale
  • Ferritinemia

Nell’ambito della visita per l’accertamento dell’idoneità alla donazione, il Medico Responsabile dell’Unità di Raccolta, qualora dal colloquio emergano problematiche che necessitano di ulteriori approfondimenti ai fini della tutela della salute del donatore può prescrivere esami aggiuntivi come ad esempio:

  • PSA Totale e Libero (negli uomini oltre i 50 anni)
  • TSH
  • Elettroforesi proteica
  • Urine

Per quanto riguarda le indagini cliniche e strumentali inerenti la tutela del donatore come ad esempio RX torace, ECG ed altri ribadiamo che questi non sono stati aboliti: normalmente per l’idoneità viene richiesto sempre un ECG, che talvolta viene esibito come idoneità sportiva, e che l’RX torace non viene eseguito se non ritenuto necessario in quanto sottopone inutilmente il donatore ad una fonte di radiazioni.

L’articolo 11 comma 2 recita infatti:
“Il medico responsabile della selezione del donatore può prescrivere l’esecuzione di ulteriori appropriate indagini cliniche, di laboratorio e strumentali finalizzate ad accertarne l’idoneità alla donazione. Gli accertamenti aggiuntivi sono prescritti dal medico responsabile della selezione unicamente ai fini della valutazione dell’idoneità alla donazione”.

Quindi anche questi esami sono compresi nella normativa vigente pur non essendo esplicitamente citati.
Ricordiamo infine che degli esami riguardanti la qualificazione biologica, elencati nella prima parte, non vengono spediti i referti al donatore; qualora dovesse rendersi necessario effettuare un eventuale ulteriore controllo il donatore viene contattato direttamente dal personale medico.